di Maria Chiara Cerni, Margherita Fonte, Andrea Maurin, Anna Stefanello, Marta Rosson
Ha ancora valore studiare i classici? Ci si può divertire rivisitando la letteratura antica? Leggendo questo articolo sulla Notte Bianca 2023 vi convincerete che è proprio così.
Il 5 maggio noi studenti del liceo Franchetti abbiamo preso parte alla Notte dei Licei Classici, un evento di primaria importanza per la nostra scuola e per tutti i Classici d’Italia. Ve lo eravate persi? Davvero? Vi perdoniamo, per questa volta. Ma soprattutto, per rimediare, vi offriamo la possibilità di ripercorrere quella serata magica in un unico articolo.
Partiamo da dove tutto è iniziato. La Notte dei Licei , più comunemente nota come Notte Bianca, non è, come si suol dire, “farina del nostro sacco”. Nasce da un’intuizione del professor Rocco Schembra, docente di greco e latino di un liceo di Acireale. Erano anni in cui esponenti dell’opinione pubblica e del governo sollevavano delle perplessità sul valore del Liceo classico, mettendone a rischio la stessa esistenza. La Notte fu dunque pensata per rispondere in maniera creativa alla proposta di eliminare il Classico come indirizzo della scuola superiore, nel gennaio 2015. Da quel momento, ogni anno i Licei classici di Italia si impegnano per riaffermare la necessità di mantenere il Classico.
Una domanda, in questa sede, sorge spontanea: la Notte Bianca ha ancora senso? La risposta è sì. Se infatti la prima battaglia è stata vinta, tanto che il Liceo classico continua a esistere, la “guerra” è ancora aperta: sono molti e ben radicati i pregiudizi e i luoghi comuni che circolano intorno al nostro indirizzo. La Notte del Liceo Classico può rappresentare uno dei pochi momenti in cui condividere con gli “esterni” il senso profondo del nostro studio. Oltretutto, mettendoci alla prova, dimostrando di saper creare e ricreare, reinventarci e inventare, noi stessi cogliamo il valore di ciò che facciamo quotidianamente e ci scopriamo capaci di suscitare il riso e insieme la riflessione in chi ci sta intorno e magari, fino al giorno prima, pensava che il nostro programma fosse solo “un cumulo di anticaglie”. Nulla di più falso! E sono proprio i numerosi laboratori messi in scena perlopiù rivisitazioni, riletture, riscritture di opere antiche condotte con sguardo critico e al contempo ironico, a dimostrarlo. Vere e proprie parodie atte a rendere i classici godibili, e forse persino più chiari e comprensibili, per noi e per gli altri. Spesso infatti essi vengono sepolti dal frontalismo e dalla passività delle lezioni fino a farci dimenticare la carica di vita, creatività, bellezza e contraddizione che contengono in sé stessi. Riproporre, reinventare o parodiare i grandi della letteratura che studiamo sui banchi (Omero, Virgilio, Dante…) serve innanzitutto a farceli sentire più umani, a mantenere vivo un dialogo che deve essere alla base dello studium (inteso come passione) per la letteratura.
Un momento di condivisione che serve a noi e alla comunità: questa è la Notte Bianca, questo è stato il 5 maggio (oltre all’anniversario della morte di Napoleone). Siete pronti?
Tentiamo di rievocare quegli attimi di magia (e di confusione): le porte del Franchetti si aprono e gli ospiti entrano. Salgono in Aula Magna dove la tensione è alle stelle e l’emozione è palpabile. Non appena tutti sono seduti, la Band della scuola si esibisce con un inaspettato repertorio, che va da Blitzkrieg bop a Don’t stop me now, con cui hanno concluso.
Tutti applaudono, è un vero successo: il poco tempo che i nostri eroi hanno avuto a disposizione per prepararsi e il vociare di amici e genitori che si incontrano dopo tanto tempo non ha pregiudicato la buona riuscita dell’esibizione. Vogliamo rendere onore ai nostri appassionati cantanti e musicisti riportando i loro nomi e la lista completa dei brani che hanno suonato.
Chitarre: Fantinelli Mattia, Angeletti Ludovico, Fiandra Allegra, Borsato Matteo, Pistolato Giacomo, Trevisan Maria
Pianoforte: Fantinelli Mattia, Trevisan Edoardo, Conte Eleonora, Curduman Giorgia
Basso: Fonte Francesca, Pesce Gloria
Batteria: Salmaso Aurora
Violino: Livieri Rebecca
Voci: Preguerra Matilde, De Crescenzo Sveva, Dragan Ariadna, Riponti Zoe, Dabalà Letizia
Canzoni: Blitzkrieg bop, Another love, Don’t stop me now, Talking to the moon, Breaking the law, Why do you only call me when your high
Gli ospiti vengono quindi divisi in gruppi e condotti nelle rispettive aule dagli efficienti angioletti (studenti del primo anno che tradizionalmente svolgono questo compito n.d.r.) per assistere ai laboratori. Vi offriamo qui la lista completa.
Un taglio al femminile (3A classico), Porto Marghera (1C classico), La notte degli Oscar (5C classico), La notte degli imbrogli (5B classico), Mitico Zapping (5B classico), Pseudofilosofi b’ASTA (3C classico), Poeti a processo (1A classico), Boccaccio ‘23 (1B classico), A giudizio! (5A classico), Uomini che (non) odiano le donne (3B classico), Una notte al museo (4A classico), Sogno di una notte… (1C classico), Le Ranità (2B classico), Disco inferno (2C classico), Gossip mitici (2C classico)
E un assaggio di due tra i più spassosi.
- Pseudo-filosofi B’asta
Dissacranti e ironici, gli alunni di III C hanno messo in scena sulla scia dell’opera Filosofi all’asta di Luciano di Samosata un’asta di maschere grottesche per la miglior offerta. Fin dall’inizio il laboratorio si presenta come intenzionalmente politicamente scorretto e per tutta la serata non si risparmiano colpi a nessuno: macellai da Roma, influencers, vegani, complottisti. Ma proviamone un assaggio!
Banditore Partiamo dunque con il primo pezzo dell’asta e tenetevi pronti perché farete A GARA per aggiudicarvi il primo personaggio, credetemi! Ecco a voi… l’italiano medio!
L’italiano medio: (Entra di corsa affannato)
(Con marcato accento laziale) Buonasera! Scusate er ritardo, ero alla partita da’ a Lazio, daje che sto anno annamo in scempions! Che poi vabbè, io sarei pure straniero perché so’ de Roma Sud… un quartiere caruccio eh, però d’estate siamo pieni così di turisti (fa il gesto con le mani)
Banditore: Buonasera, dimmi, che lavoro fai?
L’italiano medio: Io sono er meior macellaro di Torbella Monaca, – (girandosi indietro a voce bassa) – e anche l’unico. La carne che trovate da me, signorì, non la trovate da nessun’altra parte…Ma di questi tempi ormai di lavoratori come me nun ce sta più nessuno, so tutti online. Poi i giovani con questi telefonini nemmeno ce pensano a magnà, figuriamoci a lavorà. Pensi che per er mi fio, Francesco bello, quando je metto un cortello in mano per ammazzare un coniglio, me schifa e se ne fugge.
Banditore: Eh si, questa gioventù sembra non pensare ad altro. Dopotutto però, al giorno d’oggi il mondo del lavoro è cambiato… non possiamo pensare che i lavori restino sempre quelli di una volta, giusto?
L’italiano medio: Giusto, so d’accordo. Pensi che, grazie a mi fia Victoria, so diventato pure influenzer. Posto tutte le offerte della settimana e tutti li manicaretti che mi moje prepara la domenica: la porchetta di Ariccia, la coda alla vaccinara, gli arrosticini de capra, i saltimbocca… eh so tempi duri, te c’hai da adattà…però oggi non si riesce più a fa niente… la crisi, gli immigrati…
Banditore: Beh ma tu non pensi che che l’afflusso di manodopera straniera possa ridurre gli effetti della crisi?
L’italiano medio: No, ma che scherzi? Questi vengono qua, ci rubano il lavoro, mangiano a sbafo, alcuni si pigliano pure il reddito di cittadinanza… cose da pazzi
Banditore: E tu come le sai queste cose?
L’italiano medio: Mio cugino, che lavora al comune di Roccagorga (se fa per dire, perché timbra al mattino e poi nun se fa più vedere) ha visto di quelle cose… no je sto neanche a dì!
- Disco inferno
La IICcl conta nel novero dei suoi tre laboratori per la Notte Bianca 2023 Disco Inferno, un paradossale dialogo sulle note dell’omonima canzone dei The Trammps tra una Euridice molto poco convenzionale, stanca delle attenzioni dello sdolcinato “Orfy” che ha lei stessa “lanciato sul mercato discografico” e la fedele Alcesti della tragedia euripidea. L’atmosfera lugubre dell’Ade, qualche luogo comune e un po’ di sano pettegolezzo femminile fino all’inevitabile battibecco e al sorprendente plot twist: le due donne finiranno per rivalutare la propria situazione e adotteranno l’una la posizione che prima era dell’altra. Ma lungi dal farsi prendere dallo sconforto, scacciato un baldanzoso Eracle e riconciliatesi con sé stesse e con il mondo (dei morti) ballano sulle note di Girls Just want to have fun. Insomma, perché scegliere tra anni Settanta e mitologia greca quando, grazie a noi, puoi viverli entrambi nel tuo presente?
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Euridice: (scoppia a ridere): Ma sono fenomenale!
Alcesti: In che senso?
Euridice: Mi riferivo a quanto tutte le baggianate che ho scritto sul conto di Orfy per lanciarlo sul mercato discografico, quelle cose sui leoni e sui sassi che piangono, abbiano avuto presa sul pubblico, come tu testimoni. Comunque bambina mia, concluso il monologo iperglicemico? Benissimo! Mi permetterai, prima ancora che io conosca la tua identità, di spiegarti che le cose sono andate in modo moooolto diverso da così. Uno: la sua sdolcinatezza mi faceva venire il diabete. Due: era un autentico pallone gonfiato. Diceva sempre: “O Euridice, sei la mia Musa, sei questo sei quello e bla bla bla ma in realtà voleva solo alimentare il suo ego. E ti dirò di più: io ho fatto di tutto per farlo voltare. E sai cosa? Imbrogliare quel povero babbeo non è stato per niente difficile. Il suo tentativo non ha prodotto alcun risultato se non quello di costringermi a una camminata eterna. Almeno ho bruciato le calorie giornaliere!
Adesso però vorrei proprio sapere chi sei. Sei giovane, sei ingenua naturalmente… Aspetta, mi sono dimenticata, c’era scritto sulla mail di quelle in arrivo che mi ha inviato Persefone la settimana scorsa…
Alcesti: Sono Alcesti
Euridice: Oh sì, gli incesti
Alcesti: Oh nono, μὰ τὸν Δία, Alcesti!
Euridice: Ah già, quell’altra era Fedra: si è innamorata del figliastro
Alcesti: Ma davvero?
Euridice: Sì sì e poi si è suicidata. Bella storia!