25 novembre 2024
Le studentesse del Liceo scrivono:
25 novembre 2024, giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Oggi, 25 novembre, è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ci siamo riuniti anche un anno fa eppure la situazione non sembra essere migliorata. Noi tutte continuiamo ad avere le stesse paure e a subire violenze, forse non fisiche, ma pur sempre violenze. Anche alla nostra età. Quindi come collettivo studentesco abbiamo deciso di non rimanere in silenzio, ci rifiutiamo di accettare la violenza come normalità, come qualcosa che si può tollerare in silenzio o ignorare, qualcosa che sembra lontano da noi.
La violenza all'interno della nostra società è qualcosa di molto subdolo, di cui spesso non ci accorgiamo. Si manifesta in vari modi: a partire dalle battute, a cui spesso diamo poco peso, a qualche commento, fino a sfociare in aggressioni fisiche e verbali.
Violenza è anche indifferenza, sia da parte delle persone che delle istituzioni. Noi riteniamo che sia importantissimo affrontare questi temi nelle scuole, perché l'indifferenza o il silenzio riguardo ciò sono complici. Il silenzio non è mai neutrale: protegge chi esercita il potere, chi fa del male.
Tra amore e possesso: crescere donne in un mondo da cambiare.
Ho quattordici anni e credo nell'amore, nell'amore incondizionato che per definizione è "il sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene".
Ho quindici anni, ma ho anche paura dell'amore, dell'amore che per certi uomini è un attaccamento di vivo possesso verso una donna, che si manifesta provocandole del male. Violenze fisiche, verbali, psicologiche, quanti sono i casi di donne che ne subiscono ogni giorno?
Ho sedici anni, e ho paura di essere amata da un uomo. E se poi si rivela violento? Se poi sarò costretta a stargli accanto per tutta la mia vita, vivendo nella continua angoscia di essere picchiata a sangue, pugnalata, uccisa, trasportata in un sacco e abbandonata chissà dove? Giulia Cecchettin, Melania Rea, Antonella Russo, Giulia Tramontano, Maria Michelle Causo, Jessica Malaj, Eleonora Toci, Sara Buratin, Vera Schiopu, Sofia Castelli, Aurora Tila, sono solo pochi dei nomi delle donne uccise quest'anno o negli anni passati, e sono troppe. Come si fa a non avere paura?
Ho diciassette anni e ho paura di uscire di casa la sera da sola o in compagnia delle mie amiche. Ho paura di incontrare qualche uomo malintenzionato e che nel buio nessuno possa vedermi e sentire il mio grido d'aiuto. Ho paura di essere molestata o violentata solo perché indosso un vestito, devo sempre stare attenta a come mi vesto perché non devo essere troppo "attraente", gli uomini non si sanno contenere. Se una donna indossa un vestito e viene violentata, è perché "se l'è cercata", non può indossare ciò che vuole per la costante paura che possa accadere qualcosa. Ma allo stesso tempo ciò che indossi non conta, rischi di subire violenze comunque.
Ho diciotto anni e credo nell'educazione sentimentale, Credo che gli uomini dovrebbero imparare ad accettare un “no” ed avere rispetto di chi ha dato loro il privilegio di sentirsi innamorati, perché amare non significa ucciderti perché “se non posso averti io non può averti nessuno”.
Ho diciannove anni e so che non tutti gli uomini sono così ma ho paura di scoprire chi è e chi non è capace di fare violenze ad una donna, che siano verbali, psicologiche o fisiche, ho paura di scoprirlo troppo tardi.
Ho quattordici anni e credo nell'amore libero, nell'amore che non è possesso, ma rispetto e condivisione.